D’Aniello, l’allenatore al quale piace vincere ma con il massimo del fair play

Ha vinto il campionato nell’ultima stagione calcistica guidando il Villalba 1952 e portando il club dei due presidenti Mauro D’Autilia e Pietro Scrocca in Promozione. Ha messo tanta passione, la sua proverbiale professionalità maturata attraverso anni di milizia in grandi club professionistici ma soprattutto ci ha messo la sua sportività, il suo fair play.
La dimostrazione c’è stata sul finire dell’anno 2013 in una gara di campionato di Prima Categoria contro l’Affile. Si è giocato al campo Ocres e con il campionato da poco iniziato il Villalba 1952 è in lotta con altre squadre per prendere la testa della  classifica.
A quindici minuti dalla fine c’è un attacco del Villalba, un giocatore dell’Affile si accascia a terra vittima di crampi e sullo sviluppo dell’azione, il risultato era in quel momento di 1-1, il Villalba va in gol. Rete regolarissima perché l’arbitro non ha interrotto il gioco ma i giocatori ospiti protestano con veemenza.
Mister Luigi D’Aniello, tecnico del Villalba ordina alla sua squadra di prendere un gol per far tacere il clima nervoso dei giocatori ospiti restituendo il punteggio sulla parità, 2-2. Così è stato fatto. Rimesso in parità il punteggio poi nel finale il Villalba ha vinto 4-2 forte della sua superiorità tecnica e tattica. “ Ricordo bene questo episodio – spiega il tecnico – il nostro attaccante ha segnato ma non si era accordo che il giocatore dell’Affile si era fermato per crampi.
Allora ho voluto dare un segnale alla mia squadra, gli ho detto di farli pareggiare per non avere polemiche nel post partita perché tanto poi avremmo vinto lo stesso e alla fine così è stato”. Non sarebbero stati tanti i tecnici che avrebbero permesso questo fair-play quando il risultato e la classifica erano in bilico. Ma D’Aniello è così, ama vincere sempre sul campo, senza ombre, senza aiuti, con la forza del gioco e della volontà.
E’ per questo che ha instaurato un accordo di ferro con i giocatori e questa è stata la chiave che ha permesso al Villalba 1952 di vincere. D’Aniello è stato un calciatore e meglio di lui nessuno sa comprendere il calciatore.
Ora però le strade di Villalba 1952 e D’Aniello si sono divise. Nel calcio accade spesso che chi vince poi cambia. E’ successo anche a lui: “Il Villalba per me ha rappresentato una straordinaria avventura nella quale ho avuto tante soddisfazioni. Il rapporto con i giocatori è stato perfetto e questo ricordo lo voglio portare sempre con me.
Ringrazio anche i due presidenti D’Autilia e Scrocca, i dirigenti, addetti al campo, massaggiatori, tutti quelli che hanno contribuito oltre ad un gruppo fantastico di calciatori ai quali auguro una stagione fantastica”. D’Aniello ora è a disposizione di un club che ha le sue stesse prospettive di calcio: “Aspetto una chiamata per allenare perché il campo è troppo importante per me.
Voglio un progetto importante ma non a livello di risorse visti i tempi che corrono ma a livello sportivo. Portare avanti un gruppo e portarlo fino al successo. Questo è quello che cerco per il mio prossimo incarico”.

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